martedì 2 luglio l’intitolazione della Piazzetta Enzo Piccoletti

Dopo la dedica della piazza a Edo Gori, indimenticato rettore di Porta Santo Spirito, è arrivato il momento di Enzo Piccoletti, storico e carismatico capitano di Porta Sant’Andrea.

Martedì 2 luglio, alle ore 9.30, si terrà la cerimonia solenne in ricordo di un simbolo dei colori bianco verde, a cui sarà intitolata l’area, aperta al pubblico, accanto alla sede del Quartiere di via delle Gagliarde, laddove si ritrovano i quartieristi biancoverdi durante la settimana della Giostra. Insieme alle autorità cittadine sarà presente anche una rappresentanza in costume per onorare la storica figura di capitano nonché rettore onorario.

A favore dell’intitolazione di una strada o piazza in memoria di Enzo Piccoletti, il Consiglio Comunale si era espresso all’unanimità il 16 giugno 2016 votando un atto di indirizzo presentato da Roberto Bardelli.

Enzo Piccoletti, (30 marzo 1925 – 3 febbraio 1996) nel dopoguerra è stato uno degli artefici della ripresa della Giostra; capitano del Quartiere di Porta Sant’Andrea dal 1960 al 1975 ha conquistato quattro Lance d’oro nel 1963, 1968, 1970 e 1975.

Dopo la morte di William Monci, nel 1970, ricostituì il gruppo Musici, restituendolo alla città ed organizzando le prime trasferte all’estero. Ha anche fatto parte della Magistratura della Giostra del Saracino dal 1976 al 1981, ed infine è stato Rettore onorario del Quartiere di Porta Sant’Andrea dal 1982 sino alla sua morte.

Notevole la sua produzione libraria: le due edizioni di “Terra d’Arezzo un cantico” del 1977 e del 1982 furono per anni gli unici libri, unitamente a “Le mille lance del Saracino” di Dissennati, a parlare di Giostra. Nei due libri Enzo fece anche un interessante spaccato della vita dell’Arezzo popolare negli anni a cavallo tra due guerre. Seguirono altre pubblicazioni: un libro sui personaggi aretini dell’epoca ed altri volumi, infine la pubblicazione de “la Giostra del 1904” dopo il ritrovamento dell’opuscolo stampato per la Giostra in onore di Petrarca. Il ritrovamento fu importante, perché sfatava la leggenda sul ripristino della Giostra nel 1931 in seguito al casuale ritrovamento di documenti. I lavori di Enzo, pur con alcuni limiti oggettivi, costituiscono una fonte molto importante per quanti studiano il costume e la storia popolare di Arezzo di quegli anni.

Giovanissimo partecipò attivamente alla Resistenza, unitamente ai propri fratelli, tra cui Dino, che cadde nei giorni della liberazione di Arezzo.

Dopo il terremoto in Friuli, nel 1976, fu tra gli animatori del “Ponte della Solidarietà Arezzo – Montenars”, iniziativa che coinvolse anche i quartieri della Giostra e che portò soccorsi e aiuti al piccolo comune friulano. Stessa iniziativa ebbe luogo anche nel 1980 dopo il terremoto in Irpinia.

Impegnato sin dal 1944 in politica con il PCI, è stato consigliere della circoscrizione “Trento Trieste” dalla sua costituzione fino al 1990.

La sua professione è stata per tutta la vita quella “meccanico cicli” come amava definirsi. Enzo è stato un personaggio poliedrico, dai molti interessi in tutti i campi: politica, Giostra, storia locale, solidarietà e sport.

 

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